L’Associazione Danese Knabstrupper (KNN) non si è diffusa su scala nazionale fino al 1972, quando fu nominata “ Knabstrupperforeningen for Denmark”. Le prime 44 fattrici furono registrate nel 1970. Più di 2000 cavalle sono state registrate all’associazione negli ultimi 25 anni.

Nello studbook danese le registrazioni iniziarono con il numero KNN 1001 (Molly di Thorsager) per le fattrici, e per gli stalloni con il numero KNN 1 (Molro af Thorsager).

Molti degli animali registrati ebbero lunga vita prima di morire, nonostante fossero già abbastanza adulti al momento della registrazione. Molly af Thorsager KNN 1001 per esempio nacque nel 1956 (1970 la registrazione!).

“La mia stima è che non c’erano più di 600 animali esistenti su scala mondiale. Alcuni di questi non avevano un sufficiente pedigree, o non lo avevano affatto, o comunque solo molto poco sangue di Knabstrupper nelle loro vene. Infatti questi avevano una grande quantità di sangue estraneo. In Danimarca si possono trovare cavalli chiamati Knabstrupper con più del 90% di sangue estraneo, che rendono difficile chiamarlo allevamento di razza ma piuttosto selezionamento di colore. Nemmeno un singolo stallone puro è stato trovato in Danimarca, oggi c’è solo il 75% di sangue Knabstrupper nella terza generazione.” Questa frase, pronunciata da uno dei fondatori della moderna associazione, fu alla base della riflessione che ha portato a recuperare il Knabstrupper come razza. Sembra che gli allevatori si siano ora resi conto dell’importanza culturale del monumento che costituiscono i loro cavalli.

Gli insufficienti pedigrees dei Knabstruppers costituiscono un problema supplementare, basato sul fatto che all’inizio l’associazione di selezione danese, fu spesso costretta a fare delle registrazioni solamente sulla base di tradizioni o supposizioni. Inoltre molti allevatori, come ora, volevano evitare la burocrazia dell’associazione, anche se i loro animali erano preziosi tanto quanto gli animali da riproduzione ufficialmente riconosciuti. Sfortunatamente  i regolamenti di riproduzione nazionale ed internazionale non sono in grado di riconoscere l’eredità genetica di quegli animali, e così linee di sangue così preziose andranno persi”.