Si è tenuta, dal 1-4 Agosto /2017, presso la meravigliosa cornice del Centro Nazionale di Vilhelmsburg, vicino ad Aarhus, la IV Conferenza Internazionale sui Knabstrupper. Il Centro è stato ricavato da un castello dove i reali di Danimarca allevavano i loro cavalli, e ora è un centro dove vengono tenute le più importanti manifestazioni allevatoriali per tutte le razze danesi, e dove spesso vengono tenuti i performance tests per stalloni.
Presenti alla conferenza erano allevatori e appassionati da tutto il Mondo: c'erano svedesi, inglesi, americani, tedeschi, italiani e persino un rappresentante della Nuova Zelanda, ad indicare come la razza stia diventando davvero internazionale.
La conferenza ha permesso ai partecipanti di entrare nel dettaglio dei meccanismi molecolari che determinano l'espressione del colore dei cavalli, nonchè la connessione con la cecità notturna. Le lezioni sono state magistralmente tenute dalla Professoressa Rebecca Bellone, docente alla UC Davis in California, e da Sheila Archer, Canada, responsabile dell' "Appaloosa gene project", che mira a categorizzare e spiegare tutte le variabili che influenzano il colore nelle razze maculate, dall'Appaloosa, al Knabstrupper, al British spotted pony o al Norico.
Intervento molto interessante è stato anche quello del Prof Bernt Gulbrandtsen, della Università di Aarhus, che ha mostrato, sulla base dell'analisi del DNA delle varie razze, la distanza genetica tra gruppi di cavalli.
Affascinante è stato anche scoprire, sulla base dell'analisi del DNA dei resti fossili, che i mantelli dei cavalli pre-domesticazione erano solo tre, il baio, il morello e il leopard (legato al gene LP). Tutti gli altri colori, dal sauro, al palomino, al pezzato, al grigio etc, sono comparsi solo dopo la domesticazione, non essendo favorevoli alla sopravvivenza degli animali in un ambiente selvaggio.